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"LIBERA STVDIORVM VNIVERSITAS"

Università degli Studi di Polistena

E-learning Center Point

 

M.O.O.C.

Massive Open Online Courses

Corsi Aperti Online su Larga Scala

 

Mooc è la sigla di Massive Open Online Courses: corsi trasmessi online, a libero accesso (open) e rivolti a una platea sconfinata di utenti (massive). Pensati per una formazione a distanza che coinvolga un numero elevato di utenti. I partecipanti ai corsi provengono da diverse aree geografiche e accedono ai contenuti unicamente via rete. I corsi sono aperti, ossia l'accesso non richiede il pagamento di una tassa di iscrizione e permette di usufruire dei materiali degli stessi.

Gli studenti si registrano, seguono lezioni sul web (in genere ristrette in clip di 15-20 minuti) e interagiscono con strumenti come forum, quiz ed esercizi in tempo reale. Le discipline trattate sono le medesime dei corsi di laurea offerti dall'Ateneo.

 

STORIA

L'acronimo MOOC è stato utilizzato per la prima volta nel 2008 nel corso "Connectivism and Connective Knowledge" del professor George Siemens della Athabasca University.

I corsi MOOC si sono diffusi su scala mondiale a partire dall'autunno 2011. Nell'autunno 2011 la Stanford University ha erogato gratuitamente un corso post laurea di intelligenza artificiale al quale si sono iscritti circa 160.000 studenti provenienti da 190 paesi

Il fenomeno si è diffuso fino a raggiungere il suo picco nel 2012, anno di nascita di alcune delle principali piattaforme[...] Il solo Coursera, con sede nella stessa Mountain View di Google (California), dà lavoro a più di 120 dipendenti e colleziona quasi 12 milioni di utenti mensili.

APPLICAZIONI

Il primo spunto è di metodo: i Mooc possono essere dei «laboratori di insegnamento» per i docenti, esposti a un flusso continuo di feedback su metodi e contenuti dei propri corsi. L'ibridazione tra didattica online e presenza in aula ha dato il via – da anni – alle cosiddette “flipped classrooms”, “la scuola capovolta” che ribalta la gerarchia tra lezioni frontali e dispense sul web: prima si studia in rete, poi si verificano i contenuti in classe.

[...] Un passo che deve ancora essere compiuto in Italia: «L'errore è cercare di clonare le lezioni in aula, con il risultato di sfornare tanti corsi uguali, poco attrattivi e senza un'anima definita. Qui in Italia, come altrove, bisogna abbandonare questa logica e fare della sperimentazione proprio su corsi “misti” tra l'aula e l'online».

Come reagiscono i datori di lavoro davanti a un curriculum che parla di «corsi seguiti online»? Secondo l'analisi del World Economic Forum, i responsi potrebbero tutt'altro che negativi. Per entrambe le parti in gioco.

Sul lato candidati, una ricerca citata dagli autori dell'analisi Wef evidenzia come in paesi emergenti - dal Messico alla Thailandia - gli iscritti ritengano di poter trarre benefici di carriera del completamento di un Mooc.

Una convinzione che si fa tanto più diffusa tra gli utenti già sotto contratto (47,5%), studenti e ricercatori (50%). Sul fronte dei datori di lavoro, un'indagine della Commissione Europea ha rilevato che più di un terzo dei professionisti di ramo industriale vede proprio nei Mooc lo strumento più efficace per l'educazione alle skills digitali che oggi latitano sul mercato del lavoro.

Come evidenzia l'analisi pubblicata dal World Economic Forum, i Mooc non sono un'alternativa ma un'aggiunta a lezioni, seminari e workshop “dal vivo”. Sia come integrazione delle didattica, sia come ponte ai programmi tradizionali: la University of Southampton (Regno Unito) offre un'iscrizione scontata al proprio Master in English Language Teaching a tutti gli utenti che hanno completato un Mooc propedeutico (Understanding Language).

E in Italia? I Mooc hanno attecchito in grossi centri accademici [...], le lezioni digitali potrebbero «svecchiare la didattica» e ridurre il tasso di abbandono: «Gli assi fondamentali sono tre:

1) rendere più “produttiva” la didattica perché il docente deve proporre la sua spiegazione su mezzi diversi come il video.

2)aumentare l'assistenza agli studenti che non possono frequentare e ridurre la dispersion».

3)conclude Ferri, «è riqualificare la didattica con un processo che aumenta la personalizzazione, la qualità e come dicevamo il recupero degli studenti. Ma si tratta sempre di strumenti complementari alla didattica in presenza».

Dai MOOC... può nascere una risorsa: le lezioni online offrono nuovi margini di partecipazione, come dinamiche di competizione (la cosiddetta “gamification”) per rendere più interattivo il rapporto con lo studio. L'altro fattore cruciale è il tempo: ridurre la durata delle lezioni sotto a determinate soglie può diminuire il rischio di abbandono e ottimizzare l'organizzazione stessa del modulo. Proserpio suggerisce la sua ricetta: «Ci dovrebbero essere alcuni punti fermi. Prima di tutto un ottimo standard audio-video, perché non si riduca tutto a una copia (malriuscita) delle lezioni frontali. Poi un ottimo ritmo e una giusta componente di variazioni (lettura, esercizi, partecipazione) che catturino il più possibile l'attenzione». Infine, il “vero” valore aggiunto di un Mooc:

fonte di Alberto Magnani - Il Sole 24 Ore

 

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